Quali sono le piccole cose che rendono più felici gli italiani?
Il terzo lunedì di gennaio è il più noto Blue Monday, il giorno “più triste dell’anno”. Ma attorno al solstizio d’estate cade invece il cosiddetto Yellow Day, il giorno “più felice”. In effetti, più di tre italiani su quattro (pari al 78%) danno quantomeno una sufficienza al proprio livello di felicità, con una media che si attesta a 6,7 in una scala da 1 a 10. Gli aspetti di cui gli intervistati sono più soddisfatti sono situazione famigliare (soddisfatto il 64%), salute (59%) ed il rapporto con la propria coscienza (53%); meno bene lavoro e situazione finanziaria, con quest’ultima che mostra un saldo negativo tra soddisfatti e insoddisfatti.
Se la saggezza popolare vuole che i soldi non facciano la felicità, è pur vero che la media di chi dichiara un reddito famigliare oltre i 70.000€ si attesta oltre il 7, contro un 6,5 di chi ne guadagna meno di 30.000€. Questo però non significa sacrificare il proprio tempo per la carriera: non solo chi lo farebbe non dichiara felicità più elevata, ma, al contrario, chi trova del tempo per rilassarsi è più felice, con una media del 7.
Ma quanto conta per la nostra felicità il periodo dell’anno, Blue o Yellow che sia?
Sicuramente i fattori ambientali e meteorologici influenzano in modo importante l’umore degli intervistati: temperatura, numero di ore di luce e meteo sono infatti tre dei principali fattori, secondi solo alle persone che ci circondano. Non sorprende quindi che il buio e freddo del gennaio post-festività ci intristisca maggiormente del solstizio pre-estivo. Se fossero costretti a scegliere di vivere per sempre in un solo mese dell’anno, infatti, gli italiani sceglierebbero proprio giugno (28%), seguito da maggio e luglio, mentre febbraio si classifica ultimo, sotto l’1%, dietro a gennaio e novembre.
Il mese dello Yellow Day conferma quindi l’impatto positivo sul nostro umore, ma ci sono tante altre piccole cose di tutti i giorni che ci possono rendere felici. Per scoprire quali, abbiamo chiesto ai nostri intervistati di scegliere, di volta in volta, tra una serie di piccoli piaceri, dando vita a un vero e proprio torneo, con tanto di fase a gironi ed eliminazione diretta.
Che cosa emerge?
Per la maggioranza degli italiani, l’aroma del caffè al mattino batte un buon tè caldo in inverno, il profumo del pane appena sfornato batte l’odore dell’aria salmastra, e ricordarsi che è sabato quando si pensava fosse domenica è più piacevole che ricordarsi che è venerdì quando si pensava fosse giovedì. Ma soprattutto emerge che le piccole cose che ci rendono più felici sono più spesso date da chi ci circonda. La gentilezza di una persona sconosciuta, un abbraccio sincero o la risata di una persona amata vincono i rispettivi gironi; senza dimenticarci dei nostri compagni non-umani: anche le feste di un cane trionfano nel proprio girone, davanti alle fusa di un gatto.
In sostanza: se tempo libero, reddito e periodo “Yellow” dell’anno giocano un ruolo nel determinare il nostro umore, le cose che ci rendono più felici sono date da chi ci sta attorno. A “trionfare” nel torneo è infatti la risata di una persona amata, che supera in finale un abbraccio sincero, quasi a confermare: essere felici è bello, esserlo in tanti è meglio.
Nota Metodologica
Il sondaggio è stato effettuato online, su un panel proprietario di YouGov. I dati sono ponderati per essere rappresentativi della popolazione adulta italiana. Interviste condotte dal 14 al 17 Maggio 2021 su un campione di 1026 persone rappresentative della popolazione italiana (18+).